Quanti anni “sei” ?

Essere o avere … questo è il dilemma !

Questo dubbio amletico mi venne qualche tempo fa guardandomi allo specchio.

Vi è mai capitato di osservarvi allo specchio e vedere l’inesorabile tempo che scorre sul vostro viso ?

Alla domanda : quanti anni hai ? Ahimè, bisogna indicare il tempo effettivo della carta d’identità .

Ma se la domanda fosse : quanti anni “sei”? Beh … allora si potrebbe indicare un tempo che non per forza coincida a quello scritto nella carta d’identità!

Per esempio io ho quarantaquattro anni appena compiuti … ma me ne sento non più di ventitré .

È vero che il tempo scorre esteriormente , ma dentro di noi … non credo sia proprio la stessa cosa.

Nel mitico film ” 32 Dicembre “, il grande Luciano De Crescenzo, spiega magistralmente la differenza tra tempo esterno e tempo interno (https://youtu.be/LBmSHkjNj2w).

Chiaramente definisce il tempo esterno una convenzione, atta al solo scopo di sapere che ora è … risultando essere uguale per tutti.

Diversamente, il tempo interno, rimane strettamente personale e può variare da persona a persona.

Ecco perché alcune persone in età avanzata sembrano più giovani di altre che anno un tempo esterno inferiore.

Ed ovviamente può accadere esattamente il contrario … cioè un giovane può sembrare molto più anziano di età temporale.

Se questa teoria fosse effettivamente messa in pratica , la vita si potrebbe vivere in maniera più leggera.

Il tempo esterno passerebbe in secondo piano e magari si farebbe più attenzione alla qualità della nostra vita e non alla quantità della stessa.

Potrei effettivamente guardarmi allo specchio e fregarmene altamente delle rughe che piano piano mi solcano il viso.

Questo perché, in definitiva ho solo ventitré anni … ed mi resta ancora tutta una vita da vivere .

Forse,un giorno, inventeranno un bel paio di occhiali che permettano di vedere la reale età di ognuno di noi.

Beh, in definitiva, io ti ho svelato la mia età interiore.

E tu … quanti anni “sei” ?

 

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2 commenti su “Quanti anni “sei” ?

  1. Idea come sempre molto interessante.
    Io però ti propongo un’ulteriore passetto oltre … e se non ci limitassimo a due sole età (una interiore ed una esteriore)? In fondo credo che ciascuno di noi (ed è senza dubbio il mio caso) “sia” un’età diversa in funzione anche del contesto in cui si trova, della compagnia con cui sono, ma anche in funzione del momento che sto attraversando, dello stato d’animo in cui mi trovo.
    Credo di essere un diciassettenne quando mi ritrovo una sera con vecchi amici di quando eravamo ragazzi, di poter essere 25-30enne al massimo quando individuo dei sogni ed inizio ad inseguirli, ma posso essere tranquillamente i miei 46 anni anagrafici ed anche molto di più quando la delusione o la stanchezza si impossessano temporaneamente della mia mente, o anche quando più semplicemente decido che è necessario o opportuno essere un uomo saggio e di esperienza, se questo può essere utile a qualcun altro. Ecco: credo che il segreto sia quello di non crearsi limiti ed eventualmente accettare quelli che strada facendo si evidenziano nel nostro modo di essere, imparando magari a volgerli al positivo, a farli fruttare.

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